Di seguito illustro come potersi avvalere di Htag per la generazione di signature casuali.

Htag è uno script perl, pacchettizzato e disponibile nei repo Debian e quindi installabile senza difficoltà.

Programmi come sgrotum o signify generano in output un file di testo contenente la signature, che poi il programma di posta recupera e appende al messaggio di posta da aprire nell'editor.

Stiamo parlando, per capirsi, del file usualmente chiamato .signature, posizionato nella nostra home.

Htag, invece, prende in pasto direttamente il messaggio dal client prima che venga aperto dall'editor e produce direttamente su di questo le proprie elaborazioni.

La differenza non è da poco perchè Htag è in grado di personalizzare il messaggio di posta non solo relativamente alla signature, ma anche a tutte le altre parti del messaggio, prima di trasferirlo per la nostra composizione all'editor di testo.

Inoltre, Htag può farsi carico di differenziare il proprio comportamento, analizzando gli header del messaggio che gli è stato trasferito dal client. In pratica, ad esempio, è possibile gestire attraverso Htag la diversificazione della signature in base al destinatario.

Essendo infine Htag uno script perl, risulta relativamente semplice intervenire per modificarlo, ampliandone le funzionalità.

Evento raro per programmi di questo tipo, Htag dispone anche di una buona documentazione che illustra il suo funzionamento e come configurarlo.

La configurazione di Htag è relativamente semplice e può essere sintetizzata nelle seguenti attività:

  • personalizzazione del file di configurazione, chiamato .htrc;
  • creazione di template, definiti signature file, costituenti la parte fissa della firma e loro inserimento in una directory che viene anche specificata in .htrc;
  • creazione di un archivio di aforismi, citazioni e quant'altro volete che, attinto casualmente da Htag, finisca unito alla firma (signature) dei vostri messaggi. Htag definisce questa parte della firma la tagline, rimandando ai tempi delle gloriose bbs. Anche la collocazione di questo file è indicata in .htrc;
  • creazione di uno script bash per far eseguire in successione Htag e poi l'apertura dell'editor per la composizione del messaggio;
  • chiamata dello script da parte del client di posta.

Per il primo passo, la personalizzazione di .htrc, si può fare riferimento al SampleHtagRC
Inoltre si può guardare la mia versione di .htrc, con i commenti tradotti.

La creazione di template è lasciata alla fantasia di ciascuno. Di seguito alcuni miei signature file, da cui partire per costruire propri template:

La creazione dell'archivio di taglines va fatta sottolineando che il formato è analogo a quello richiesto da sgrotum e da signify, ovvero una frase per riga.
Questo significa che, per la creazione del vostro archivio, potete utilizzare come base di partenza anche il mio Ataualpa fortunes.

Lo script bash è a dir poco essenziale e può essere creato prendendo spunto dal mio, chiamato htagrun, che riporto di seguito:

#!/bin/sh   

# $HOME/htagrun - Edit a mail or news message  
# Mementote: rendete eseguibile il file  
# Copyright 2004 Ben Finney  
# Customizzato da Francesco Ciattaglia, 2007 31 Agosto  
# Chi usa vim, commenti jed e scommenti vim  
# Free software, licensed under the GNU GPL v2  

# Costanti  
HTAG="/usr/bin/htag"  
JED="/usr/bin/xjed"  
# VIM="/usr/bin/vim -X" HTAG_DIR="$HOME/.htag"  

# Verifica il file in input  
MSGFILE=$1  
if [ ! -f $MSGFILE ] ; then  
echo "$0: il seguente message file non esiste: $MSGFILE"  
exit 2  
fi  

# Imposta le opzioni di esecuzione di htag  
HTAG_OPTS="-m $MSGFILE"  

# Esegue Htag  
# La parte commentata serve per il debugging  
$HTAG $HTAG_OPTS # 2<&1 | tee ~/.htag/htaglog  

# Edit the message  
$JED $MSGFILE -tmp -f mail_mode  
#$VIM -c "+/^s*$" $MSGFILE  

# Fine script  

Rimane, infine, l'intervento sul client di posta per far eseguire la chiamata di Htag.

Per chi usa Mutt, l'intervento si effettua in .muttrc:

  • settando su /dev/null il signature file (es: set signature = "/dev/null");
  • indicando che gli header vadano passati all'editor, in modo che siano possibili eventuali personalizzazioni della signature che Htag deve attuare verificando il contenuto degli header (es: set edit_headers = yes);
  • indicando che il segno di inizio signature ("-- ") non deve essere inserito da Mutt, poichè vi provvede Htag (es: set sig_dashes = no);
  • lanciando lo script che esegue Htag e poi apre l'editor (es: set editor = "/home/ataualpa/htagrun");

Per chi non usa Mutt, cosa brutta e cattiva, è arrivata l'ora di arrangiarsi un pochino da soli!

Vi lascio alla lettura del file .htrc per scoprire le numerose funzionalità disponibili con Htag.

Comments on this page are closed.