La mia Honda Nighthawk 650

Durante l'università, avevo appesa in camera la foto della moto dei miei sogni.

Era la Honda CB650SC Nighthawk, stradale dalle linee classiche, quasi customeggianti, che aveva nelle ultime due lettere della sua sigla la definizione della propria natura: una moto "Sport Custom".

Honda CB650SC Nighthawk

Nel luglio del 1989, quando avevo preso da poco servizio come sottotenente a Macerata, ne trovai una esposta fuori da un concessionario Honda.

Con l'entusiasmo dei ventenni, mi fermai a vederla e dopo qualche giorno la comprai.

Era stata immatricolata il 30 aprile del 1985: che dovesse essere mia era un segno del destino, essendo questo il giorno del mio compleanno.

Cinque anni prima, avevo venduto la mia ultima due ruote per la macchina ed ora potevo tornare in sella.

Ci scorrazzai per un anno, lungo la strada collinare che da Jesi porta a Macerata, nei giorni in cui dormivo a casa.

Mi portò anche in Croazia, per una vacanza al mare alla fine dell'esperienza da ufficiale.

Ma quando iniziai a lavorare come consulente Andersen Consulting, io ero sempre fuori e lei iniziò a girare sempre meno.

Nel 1997, la nascita di mia figlia ne provocò l'ingresso in letargo.

In 4 anni, con il precedente proprietario, aveva percorso circa 6.000 chilometri.

Con me in sella, in ulteriori 8 anni se ne erano aggiunti altri 6.000 circa.

Si fermò a 12.075,6 chilometri.

Tra il 1997 e il 1998, una iniziale spolveratina della moto rimessata si trasformò nel progressivo smontaggio dei vari pezzi, che volevo pulire a fondo.

Nel giro di qualche mese, furono sistemati in cantina due scatoloni con una miriade di pezzi puliti e incellofanati.

La moto è rimasta coperta in garage per 17 anni prima di riprendere vita.

A settembre 2013, ho iniziato il lavoro di nuova pulizia dei pezzi, ed il rimontaggio.

Ho concluso il tutto il 30 marzo 2014, quando il meccanico a cui l'avevo portata per la riaccensione ha completato il suo lavoro e l'ha fatta di nuovo rombare.

Il lavoro di ripristino sono riuscito a farlo da solo, smentendo quanti, forse anche me stesso, pensavano che non sarei riuscito dopo tanti anni a ricostruire l'insieme.

Grazie alla rete, ho avuto l'aiuto che mi serviva: ho trovato un gruppo di appassionati possessori del Falco con cui ho potuto scambiare suggerimenti, ricevere manuali di officina, organizzare un gruppo di acquisto per delle marmitte nuove, analoghe alle originali.

Sempre grazie ad internet, ho potuto acquistare ricambi originali, per riaverla come nuova.

Tra pezzi di ricambio, materiale di consumo, manodopera, revisione, ho speso circa 2.225 euro.

Per acquistare gli accessori per viaggiare, come le borse ed un orologio da manubrio, sono stati necessari 656 euro.

Per viaggiare sicuri in due, l'abbigliamento, i caschi e gli interfoni sono costati 2.895 euro.

Mai ho speso così volentieri i miei soldi.

La lista di dettaglio delle spese di ripristino e manutenzione.

Gli accessori acquistati.

L'abbigliamento acquistato.